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  • No, non è LA soluzione. E’ una soluzione. Assolutamente d’accordo sulle politiche sociali, ma tali provvedimenti richiedono tempo e denaro (non che strade sicure sia gratis, lo so). I cittadini di Torino nord hanno bisogno di sicurezza adesso.

    E’ facile gridare “più case popolari”, ma la verità è che Torino in generale ha un problema di crisi immobiliare, in particolare per quanto concerne gli affitti. Capita che anche persone ben sistemate e con situazioni stabili facciano fatica a trovare una sistemazione. Probabilmente non ai livelli di altre città come Milano, ma la situazione è comunque problematica. E sebbene il trasporto pubblico sia tutto sommato soddisfacente all’interno della città, la qualità dello stesso cala notevolmente muovendosi verso la periferia, quindi allontanarsi dalla città spesso non è un’opzione (a differenza di Milano).

    Quindi sì, recuperare i “quartieri ghetto” sarebbe preferibile, ma per arrivarci servirebbero investimenti pubblici nell’immobiliare, investimenti nel sociale, investimenti nel trasporto pubblico… E se queste cose non le fa un’amministrazione “di sinistra”, non so proprio chi possa arrivare a farle.


  • Da qualche settimana il governo, per soddisfare le richieste della VI circoscrizione e dell’assessore regionale alle politiche sociali, ha deciso di destinare in Barriera una parte delle truppe destinate a Torino per l’operazione “strade sicure”. Il quartiere è stato pesantemente militarizzato, con controlli ossessivi in ogni angolo, per spingere un po’ più in là il babau di questa periferia: i pusher neri che stazionano agli angoli in attesa dei clienti.

    Bene così, assolutamente necessario. Ho vissuto vicino a Barriera per qualche anno e trovo inaccettabile che in una città come Torino ci siano simili livelli di degrado.

    E’ sufficiente? Assolutamente no, come suggerito dall’articolo devono avvenire anche dei cambiamenti sociali, quali accesso a cure mediche e dimore dignitose per tutti, ma la sicurezza rimane imprescindibile.













  • I thought I had seen that flag somewhere else, but had to go through a pretty long rabbit hole to find what it actually was. Let me save you all a google search.

    That is the M.A.P. flag

    The “MAP Pride” flag. Made originally likely as a prank flag by a Tumblr user, it is now adopted by MAPs. The term MAP, which stands for “Minor Attracted Person,” refers to any adult with an attraction to minors. Pedophiles, Hebephiles, Ephebophiles, are under this definition.

    Fuck off with this pedo shit, OP. Should have seen it coming when you mentioned burggit.



  • To add to the approved reply:

    The GDPR has some other requirements to it, such as an EU-based representative being necessary for operating in the EU, allowing users to request data updates, and getting consent for data collected

    You could make the argument that the mall Santas aren’t authorized representatives of real Santa, as they are hired by malls with no supervision from the North Pole administration. Thankfully this doesn’t matter, because Santa himself is a resident of Finland, an EU country, which is also where his business is located. Chistmas is saved, everyone.




  • come si possono sperare in un espansione del bacino d’utenza

    Intendi speranza da parte delle aziende? Mah, probabilmente si saranno fatti i loro conti e avranno deciso che il bacino di utenza del fediverso è trascurabile, rispetto a quanti click potrebbero acchiappare su Threads o Twitter. Inoltre, come ho accennato in un altro commento, si aggiungono i problemi tecnici di operare un nodo Mastodon contro al servizio completamente gestito dei social media tradizionali.