Conosco bene la parte tra Rotzo e Foza (grosso modo Altopiano dei SetteComuni), se avete curiosità.
Undermine their pompous authority, reject their moral standards. Cause as much chaos as possible, don’t let them take you alive.
Conosco bene la parte tra Rotzo e Foza (grosso modo Altopiano dei SetteComuni), se avete curiosità.
Ciao Acelor
Il tracciami consiste nello mandare in diretta ogni TOT minuti la tua posizione, con doppia funzione di tracciamento e statistiche su dislivello/velocità media/tempo, con traccia gpx esportabile. Utile se stai esplorando zone nuove o se non ti piace seguire il sentiero, perché puoi sempre risalire alla tua posizione tramite mappa raggiungibile via app.
Il seguimi è più discreto, non registra per fornire statistiche, ma entra in gioco in caso di variazioni significative, ovvero lunghe pause fuori dal sentiero, grosse perdite di dislivello in poco tempo, o altre situazioni riconducibili ad un’emergenza.
Se GPS e seguimi sono attivi, il CNSAS conosce le coordinate per intervenire (fin quando l’amica/nemica copertura telefonica è con noi). A mio parere può essere sufficiente.
Loro ti chiamano sempre sia ad allarme inviato da te, che da allarme automatico. Se la zona non ha copertura telefonica (almeno 3G) l’app è inutilizzabile. Diciamo che è più utile a chi va a funghi, rispetto a chi si spinge oltre i 3000m. Però è già qualcosa.
Condizioni necessarie sufficienti per non pagare: essere iscritto al CAI E essersi procurato una ferita che impedisca il prosieguo dell’escursione.
Io la uso quando vado per monti. È gratis per gli iscritti al CAI. È un’app che lavora in background, la attivi e ti lasci tracciare. Se per esempio necessiti di aiuto in seguito ad un’emergenza/infortunio etc, ci sono due modalità:
No, niente passaggio per Altar Knotto (a nord di Rotzo).
Passa per forte Corbin (a sud di Rotzo) e si ricollega a Monte Cengio, con vista sulla Val d’Astico). Da lì si raggiunge Treschè Conca e via, lungo la strada del vecchio trenino, fino ad Asiago.
Così facendo lasciano da parte il Monte Verena, con il suo forte da cui partirono i primi due colpi di cannone che decretarono l’entrata in guerra dell’Esercito Italiano. Fu anche il primo a saltare in aria e ad essere abbandonato; sfortunatamente, un colpo di cannone/mortaio nemico perforò una cupola ed esplose vicino ad un deposito munizioni.
Data l’importanza delle ricorrenze ad esso collegate, è un peccato non farlo visitare (tra l’altro ingresso gratuito e raggiungibile con comoda seggiovia a pagamento o con escursione di 450 m D+).